IL CARNEVALE A MOENA2 minuti di lettura

Carri, musica, maschere, sfilata, balli e tanta allegria sono tutti gli ingredienti che rendono il carnevale di Moena una festa tra le più partecipate del paese.
I festeggiamenti del Martedì Grasso iniziano alle 14:30 con il ritrovo dei partecipanti sul sagrato della chiesa per la disposizione della sfilata. In prima fila ci sono i bambini dell’asilo con i loro costumi multicolore preparati da loro con l’aiuto delle maestre e dei genitori. Ho un bel ricordo di un anno quando tutti i bimbi della “scolina” (asilo) indossavano un “guant brun e bianch” (vestito blu e bianco): erano proprio belli i nostri “Puffi”.
Seguono i carri allegorici inframezzati dai “Bufon, Laché e Marascons” tipiche maschere ladine, che animano la sfilata con dispetti e lancio di coriandoli. Non manca mai il carro della banda che porta allegria e voglia di ballare.
E… “dulcis in fundo” c’è anche il carro dei coscric (ragazzi che compiono 18’anni nell’anno corrente) con i loro bei cappelli carichi di fiori e nastri colorati, tutti allegri e sorridenti e magari “ence mìngol torogn” (anche un po’ allegri).
La parata si conclude nella piazza di Sotegrava dove il DJ prende il sopravvento.
I ragazzi e le ragazze iniziano a ballare con entusiasmo ed energia senza fermarsi mentre i più piccoli, immedesimandosi nei loro costumi, giocano e scherzano lanciando coriandoli. I genitori li sorvegliano degustando le buone “fortaie” (dolci fritti che possono essere serviti con la marmellata o la nutella) preparate dai volontari del gruppo di Ciajeole, mentre il gruppo dei volontari degli “Alpini” prepara the caldo ed un delizioso e profumato vin brulè.
All’imbrunire la gente si sposta sulle sponde dell’Avisio dove è posto il “carnascial” che verrà bruciato. Il “carnascial” è simbolo dell’inverno che lentamente si allontana lasciando spazio alla primavera.
Purtroppo quest’anno non sarà così, ma noi non ci lasciamo abbattere e tutti questi bei ricordi ci fanno sorridere. Vogliamo continuare a lottare per tornare a ballare, e festeggiare con tutti i nostri compaesani.