Alberta Rossi e i suoi appassionanti racconti4 minuti di lettura

Alberta Rossi

Siete curiosi di conoscere l’autrice delle interessanti e coinvolgenti storie/leggende di Moena che ci intrattengono ormai da qualche mese?
Ecco a voi l’intervista di Alberta Rossi, una donna innamorata delle sue origini e in particolar modo della Fata delle Dolomiti.

Raccontaci qualcosa di te.

Mi chiamo Alberta Rossi, vivo a Soraga, in Val di Fassa dove sono cresciuta, di professione faccio la bibliotecaria e fra le mie tante passioni, la più grande è scrivere.

Quando è nata la tua passione per la scrittura?

Credo sia nata presto, già da piccolina, quando ho scoperto che attraverso la scrittura potevo esprimermi. Ero molto timida, quindi credo sia stato per me naturale e anche molto importante trovare nella penna un’amica alla quale raccontare ciò che provavo, ma anche affidarle i miei racconti e le mie poesie.
Ho sempre tenuto tutto, come si dice “in un cassetto” poi incoraggiata da amici, ho cominciato a pubblicare le mie poesie su alcune riviste, a partecipare a dei concorsi, a vincerne alcuni, fino a mettere in scena un mio pezzo di teatro e finalmente a trovare il coraggio di pubblicare alcuni racconti e poi anche dei libri.

Come mai hai scelto di raccontare storie per bambini?

Innanzitutto, credo che non siano libri per soli bambini o ragazzi. Quando scrivo lo faccio sia per la me di adesso che per la me di quando ero ragazzina. Infatti il mio obiettivo è di arrivare a entrambi questi lettori: cerco di “preparare” un po’ il ragazzo alla vita da adulto e di “ricordare” invece all’adulto di rimanere sempre un po’ ragazzo.

Hai sempre scritto libri legati alle leggende e alle tradizioni del territorio?

Diciamo che i miei racconti, più che legati alle leggende e alle tradizioni, sono legate al territorio dove sono ambientate. Di conseguenza se un luogo ha delle tradizioni e delle leggende certamente prima di ambientarci il racconto, ne voglio sapere di più. Credo che la bellezza di un luogo derivi non solo dall’ambiente ma anche da quello che racconta, dalla sua storia, e da tutto ciò che lo riguarda come ad esempio le leggende.

Il tuo ultimo libro ha per titolo “Misteri, avventure e magiche creature. La Val di Fassa tra fantasia e realtà” ed è uscita un’edizione in lingua ladina, la lingua di minoranza delle val di Fassa e un’edizione in italiano. Perché hai scelto di inserire alcuni testi in ladino anche nella versione in italiano?

Questo libro contiene 11 racconti ambientati nei diversi paesi della valle. Siccome all’interno di ogni racconto sono presenti anche i personaggi della mitologia ladina come ad esempio il Salvan, la Vivana o la Bregostana che sono esseri legati alla natura e quindi al luogo dove vivono, ho voluto far sentire attraverso la loro voce anche il suono della lingua del posto. Ovviamente poi c’è anche la traduzione.

Devo dire che questi, se vogliamo chiamarli così, assaggi di ladino, hanno incuriosito molto i lettori non ladini. Spesso mi fermano o mi scrivono per chiedermi curiosità o approfondimenti sulla lingua ladina e la sua cultura.

C’è un racconto che più di altri ti ha appassionata e coinvolta?

Per ragioni diverse credo tutti. Uno al quale tengo in modo particolare è proprio il racconto ambientato a Moena che fa scoprire la ragione del soprannome curioso degli abitanti di questo paese. Ci tengo in modo particolare per il messaggio che dà di unità e dell’importanza e del valore aggiunto del lavorare e del fare assieme, in condivisione, piuttosto che da soli.

Ti rivedi in qualche personaggio dei racconti che narri?

Credo in più d’uno. Forse quello che mi appartiene di più è “Manuela”, la protagonista del racconto che ho ambientato a Soraga dove vivo e dove sono cresciuta e che quindi sento ancora più mio. Si tratta di una ragazza che vuole scoprire come mai gli abitanti del suo paese vengono soprannominati stregoni e incontrerà alcuni personaggi che le faranno capire il valore del sapersi ascoltare col cuore e di ascoltare così anche ciò che abbiamo attorno e chi abbiamo attorno.

Sappiamo che hai in serbo un altro libro che uscirà a breve, vuoi anticiparci qualcosa?

Sì una delle mie grandi passioni oltre alla scrittura è la natura, in particolare la montagna. Come si sarà capito, credo, mi piace anche studiarla e raccontarla a 360°. Il prossimo libro l’ho dedicato alle bellissime Dolomiti. Il titolo del libro è “I colori delle Dolomiti” che uscirà a Natale con l’editore Athesia Tappeiner Curcu Genovese. Si tratta di un libro ricco di colore, di curiosità sul mondo alpinistico e alpino e non solo, ci saranno anche alcune leggende e molto altro.

Hai qualche consiglio da dare a chi ha la passione per la scrittura e vorrebbe scrivere un libro?

Sì di scrivere, di metterci sempre il cuore, tanta passione, di farlo meglio che può e di avere fiducia. Io credo ai sogni che si realizzano.

Ringraziamo Alberta Rossi per averci dedicato il suo tempo e vi invitiamo a continuare a seguire il nostro appuntamento settimanale del venerdì per scoprire sempre più sulla nostra amata Moena. 

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