La fontana si racconta2 minuti di lettura

Attimi di vita nella piazza di Moena

Ieri, a quest’ora, era più buio.

Sento il suono della mia acqua che scorre, zampilla, come tra le rocce dei ruscelli che l’hanno portata fino a qui. Una melodia che riempie questo silenzio, interrotto solo dalla voce del vento e da qualche battito d’ali.

Vivo diversi stati d’animo, che cambiano con il passare delle stagioni. L’allegria delle feste, con berretti abbassati e sciarpe che coprono il mento. Canzoni, luci e colori riflessi. Calzettoni di lana, piccoli passi per non scivolare, bibite calde per riscaldare mani e cuori.

Arriva il momento di pausa. Cittadini operosi che sistemano il loro giardino, riempiono i balconi con cascate di petali, tavolini e sedie che lasciano le cantine per godere dei raggi del primo sole. Camminano meno frettolosamente, si fermano per un saluto, come amici che non si vedono da un po’. La pausa caffè, attimo non programmato per racconti e novità, sa di primavera e burro zuccherato. Lì, su quella panchina, siede sempre la Signora Maria. Troppo presto per togliere lo scialle di lana, tanta la voglia di sbirciare da vicino e di scambiare quattro chiacchiere. Tranquillità e preparativi, riposo e nuovi progetti. I bimbi si rincorrono, liberi e felici, mentre le mamme scambiano battute, portando il peso delle borse nelle mani.

Poi il sole si fa più caldo, le maniche si accorciano, le finestre sono aperte. Ricomincia la danza! Visi nuovi che mi scoprono, vecchie conoscenze con qualche ruga in più ed un nuovo nipotino. Visi sorridenti che si sentono a casa. Mi fotografano da ogni angolo, arrossisco al pensiero di essere così famosa. Ogni giorno un appuntamento che riunisce tutti, come la grande tavola di famiglia. Concerti e balli, assaggi e souvenir, piccoli oggetti di tradizione da regalare e regalarsi. Nasi arrossati e gambe stanche, che non rinunciano alla voglia di godersi ogni attimo, per portarlo con sé fino all’anno dopo.

Ora non riconosco questa sensazione, credo di non averla mai provata prima d’ora. E’ tutto un po’ sospeso, tra la speranza e la consapevolezza. Penso che vorranno vivermi in modo più intimo, personale. E magari scopriremo insieme sfumature nuove, che renderanno i momenti ancora più speciali.

Io attendo, con l’acqua che continua a scorrere. Come la signora Maria, che con il suo solito scialle e un’espressione di saggezza scrupolosa, mi fa compagnia.

Non vediamo l’ora di rivedervi!

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