Il tallone libero è un must, ma la Scufoneda è molto altro.

Scufons

Oggi, Felice Canclini ci svelerà i segreti del telemark e ci parlerà della Scufoneda, un evento organizzato all’insegna dell’amicizia, del divertimento e dello sport.

Quando si pensa a Moena e alla Val di Fassa in inverno, vengono in mente le Dolomiti innevate, chilometri e chilometri di meravigliose piste e le mille attività che si possono fare sulla neve.
Ma avevate pensato al telemark? Il telemark è il precursore dello sci da discesa che tutti noi conosciamo. Nata in Norvegia nella metà dell’Ottocento, questa tecnica “a tallone libero” permette di percorrere piste battute, ma anche di esplorare il fuoripista con molta più libertà di movimento.
Siamo sicuri di aver suscitato in voi un grande interesse cari amici, e vi diremo di più: questa settimana abbiamo intervistato Felice Canclini, il presidente di un gruppo molto esclusivo, i cui fondatori hanno fatto da messaggeri e diffuso questa tecnica sia in Italia che all’estero e, cosa più importante, hanno sempre portato in alto il nome di Moena, della Val di Fassa e le tradizioni locali, anche a livello internazionale.
In occasione della XXIV Scufoneda, che si sarebbe dovuta tenere dal 10 al 14 marzo, Felice ci racconta ora chi sono gli Scufons del Cogo e che cos’è la Scufoneda.
Negli anni ‘90, a Moena, cinque compaesani che già conoscevano questa tecnica, hanno dato vita al gruppo degli “Scufons del Cogo” con l’intento di far conoscere il telemark a più gente possibile e, da un numero di partecipanti che si potevano contare sulle dita di una mano, si è arrivati ad oggi a 300 iscritti.
Quello degli “Scufons del Cogo” non è semplicemente un gruppo sportivo, ma una grande famiglia i cui partecipanti si ritrovano annualmente durante la “Scufoneda”, l’evento ad hoc per tutti coloro che hanno un amore incondizionato per la montagna, per il telemark e per le tradizioni (non a caso, gli Scufons sono famosissimi per il loro abbigliamento ladino vintage dei primi del ‘900).
La Scufoneda è l’Evento (con la “e” maiuscola) sempre attesissimo, che viene organizzato solitamente verso le metà di marzo con ritrovo a Moena e raggruppa gli Scufons italiani ma anche tanti altri che provengono da tutta Europa.
Il tema della Scufoneda cambia ogni anno e anche questo, oltre alla compagnia, rende il ritrovo ancor più interessante.
Durante l’evento vengono organizzate tantissime escursioni adatte ad ogni livello di difficoltà con gli sci da telemark e con l’accompagnamento delle guide. Si scia in pista ma si può fare anche freeride e alpinismo. Come dicevamo prima, gli Scufons hanno come obiettivo anche la valorizzazione del territorio, ed è per questo che le destinazioni che vengono scelte sono sempre nella zona di Moena e della Val di Fassa.
Le mete preferite, non a caso, sono infatti il Passo San Pellegrino, dove viene installato il villaggio degli Scufons, che garantisce tante diverse possibilità per fare escursioni di ogni tipo offrendo allo stesso tempo un panorama mozzafiato e il ghiacciaio della Marmolada. Quella alla Marmolada è l’escursione che tutti preferiscono per le condizioni ottimali della neve, il comodo collegamento al “Giro dei Quattro Passi” e per l’incredibile paesaggio.
Queste sono le destinazioni classiche, ma il programma prevede sempre svariate trasferte in zona: Alpe Lusia, Alpe Cermis, Pampeago, il Sass Pordoi, e qui ne stiamo menzionando solo alcune.
Ma le attività non sono dedicate solamente al telemark: per chi non vuole sciare o vuole semplicemente godersi una bella giornata di sole, vengono organizzate altre attività, ad esempio delle uscite con le ciaspole, come è accaduto durante un’edizione passata. Nonostante il forte richiamo al “tacco libero”, gli Scufons ci tengono a diversificare e, insomma, ce n’è per tutti i gusti!
Tuttavia, durante la Scufoneda non ci si dedica solo ed unicamente allo sport. Il valore del gruppo, del divertirsi assieme e del fare festa sono altri principi cardine dell’evento! Gli Scufons sono infatti molto famosi per aver organizzato delle feste pazzesche, sulle piste e nei vari locali della zona!
L’avvento del Covid ha rovinato anche tutto questo: non si può festeggiare, non ci si può abbracciare e divertirsi in compagnia, di conseguenza non ci può essere la Scufoneda: questo per evidenziare quanto la compagnia gagliarda sia un punto di forza dell’evento.
Felice ha sottolineato anche quanto importante sia l’aspetto culinario del ritrovo, soprattutto per quanto riguarda la partecipazione degli stranieri: siamo bene a conoscenza della bontà della cucina italiana e, nel nostro caso, della cucina ladina che viene esaltata in tutti i rifugi e locali della Val di Fassa e attira ospiti da tutto il mondo.
Territorialità, spirito di gruppo e attività all’aria aperta possono essere raggruppati quindi sotto un unico tetto: la Scufoneda.
L’edizione di quest’anno, per via della chiusura di regioni ed impianti a fune, è stata cancellata ma in programma ci sono tante novità: l’aggiunta di nuove guide e nuove escursioni e sono previsti dei corsi di telemark che, soprattutto fra i piccini, stanno spopolando.
Abbiamo chiesto a Felice di dirci il perché dovremmo darci al telemark e lui ci ha risposto: “Beh semplice! Perché se si comincia non si smette più! Il telemark vi da una libertà pazzesca, infatti una curva non è mai uguale all’altra e ci sono mille possibilità: alpinismo, discesa e neve fresca. In più, non c’è uno stile ben definito, con questa tecnica ognuno può sviluppare il proprio stile personale”.
Siete curiosi cari amici? Non siate timidi.

Per maggiori informazioni potete consultare il sito degli Scufons del Cogo o la loro pagina Facebook.

Il telemark vi aspetta!

Marcialonga di Fassa e Fiemme

Sci di Fondo

Si parte per la 48ª edizione della granfondo

L’ultima domenica di gennaio le valli di Fassa e Fiemme divengono teatro della Marcialonga, la gara di Granfondo italiana più rinomata a livello internazionale.

La Marcialonga però non è solamente una gara, è un giorno diverso dagli altri per gli abitanti di Moena.

La mattina ci si sveglia presto per uscire di casa e dirigersi verso la zona sud ovest del paese dove, di lì a poco, più di 7000 partecipanti inizieranno la loro avventura di 70 km fatta di fatica, divertimento ed entusiasmo.

I partecipanti passano per due volte a Moena, la prima volta nella parte alta del paese attraversando prato di Sorte per raggiungere Canazei e la seconda volta nel centro del paese in piazza Ramon in direzione Cavalese.

Lungo tutto il percorso tantissime persone si radunano per incitare i concorrenti ed aiutarli a trovare la forza e la carica giusta per proseguire la loro avventura, che difficilmente dimenticheranno.

Si organizzano stand con te caldo, acqua, biscotti e tutto quello che le associazioni hanno preparato per rifocillare i partecipanti e gli spettatori.

È una giornata entusiasmante che coinvolge tutta la comunità e nella quale le due valli vicine si uniscono per creare un grande evento.

Quest’anno il clima sarà decisamente diverso, non ci saranno spettatori e i partecipanti saranno decisamente meno, ma questo non toglierà l’atmosfera che si respirerà in quel giorno.

Vedremo l’evento alla tv o dalle nostre finestre che affacciano sulla pista e faremo il tifo per i concorrenti ancora più forte per farglielo sentire anche a distanza.

Sarà l’ennesima prova del fatto che la nostra comunità di Moena seppur distante fisicamente è sempre unita nelle tradizioni e nella voglia di guardare al futuro e immaginare il prossimo anno una Marcialonga dove ritrovarci tutti in piazza a festeggiare.

Passi nel bianco

Camminare sulle nuvole

Mi isolo per un attimo, incantato dal silenzio della neve che cade.

Le voci sembrano ora più lontane, ma riesco a cogliere la saggezza di un percorso sicuro, lungo un sentiero segnalato. Immagino la tranquillità di una passeggiata piacevole e rilassante, per non  perdere neanche un solo piccolo dettaglio dell’immenso orizzonte che si aprirà di fronte a me.

Non mi rendo conto di essere il protagonista di una fiaba, non subito. Troppo intento e concentrato su queste racchette ai piedi che mi fanno procedere con andamento buffo ed un po’ innaturale.

Respiro aria d’inverno, pura e incontaminata come la vedono i miei occhi.

Inizio a sentirmi a mio agio, a galleggiare. Cammino sulle nuvole. Tutto è avvolto da un immenso e bianchissimo manto di magia. Quasi improvvisamente e in modo inaspettato, il mio cammino incontra il bosco. Gli alberi, coperti di neve e di ghiaccio, contornano il sentiero, disegnando un lungo corridoio bianco che mi ricorda i paesaggi di Frozen. I rami carichi, il vento, il sole creano giochi ed effetti di luce. Sono l’ospite di una natura che, sotto la sua coperta, è fiera e padrona.

Una camminata lenta e meditativa, rivoluzionaria, che recupera il mio ritmo naturale. Lontana dalla folla e dalle masse. La fila prosegue senza competizione in questo paesaggio ovattato. Non conosco il ragazzo davanti a me, con il quale sarò legata per sempre dal ricordo di questo incanto di bosco imbiancato.

Mi abbraccia il silenzio di questo dolce sonno, interrotto solo dal rumore dei passi che affondano. E’ un rumore effimero, attenuato, che svanisce ma lascia traccia. Si dice non sia solo frutto di una suggestione, ma dell’aria intrappolata nell’accumulo dei fiocchi che crea spazi vuoti capaci di assorbire rumori e vibrazioni.

Il bosco, solo apparentemente addormentato, si rivela difensore dei suoi abitanti. Non tutti si sono abbandonati al riposo del letargo, come testimoniano quelle impronte, nitide e recenti. La vita prosegue anche durante il grande freddo. 

Il sole sta calando quando scopriamo in lontananza il rifugio, dove, riscaldati dal fuoco del camino, rinforzeremo vecchi legami e daremo vita a nuove amicizie. L’allegra condivisione di una tazza calda riscalda l’anima e il corpo.

Al rientro, la luce è cambiata. Fantastico su quanto possa essere emozionante camminare con le ciaspole sotto la luna piena, che mi accompagna e mi scorta lungo il cammino. Custodisco il senso di rispettosa libertà. Risuona nel vento freddo la promessa di una prossima, straordinaria avventura.

QUALCHE UTILE CONSIGLIO

Per godere delle meraviglie della montagna dobbiamo essere consapevoli della sua forza e del suo primato. Dobbiamo avvicinarla con rispetto, senza improvvisazioni. Muoversi nell’ambiente innevato richiede esperienza. E’ importante avvicinarsi alla camminata con le ciaspole con l’aiuto di professionisti, in grado, oltre di dare consigli sulla tecnica, di aiutarti ad apprezzare appieno questa esperienza.

Indossiamo scarponi impermeabili alti, che coprono e proteggono le caviglie. Abbigliamento caldo e traspirante, possibilmente a strati. Durante il giorno, non dimentichiamo mai di indossare il cappello e soprattutto gli occhiali! La luce del sole e il riverbero della neve possono essere fastidiosi, se non dannosi.

Grazie Francesca e Diego per le foto!!!

Grazie anche a Gerardo, per la foto di copertina: È il ricordo di una giornata trascorsa nella tranquillità e pace della montagna, lontano dalla frenesia della città. Una bellissima ciaspolata nei boschi di Moena, calpestando neve fresca e respirando aria pulita, è stato fantastico perdersi e ritrovarsi nella natura. Non vedo l’ora di tornarci.”